Bimba e donne morte a Villa Pamphili, l’incubo della piccola: per tre giorni da sola in balia degli aguzzini

I segni sul fianco sinistro fanno ipotizzare che la bimba sia stata trascinata

martedì 10 giugno 2025 di Luisa Urbani
Bimba e donne morte a Villa Pamphili, l’incubo della piccola: per tre giorni da sola in balia degli aguzzini

La donna è morta almeno 4 giorni prima che il suo corpo fosse ritrovato nel parco di Villa Pamphilj.

La piccola, invece, dalle 12 alle 36 ore. Molto tempo dopo la presunta madre. E in un luogo diverso, a circa 150 metri di distanza. Il dubbio dunque sorge spontaneo: cosa ha fatto la bimba di pochi mesi nei giorni successivi alla morte della donna? Era da sola o qualcuno stava con lei? Il timore è che possa aver trascorso diversi giorni in balia di persone poco raccomandabili, come gli sbandati che vivono nel parco.

Persone che potrebbero prima averla picchiata e infine, in preda alla disperazione, uccisa. Ci si chiede anche se sia rimasta sempre nell’area verde o se sia stata portata lì dopo essere stata uccisa altrove. E soprattutto: chi è stato a ucciderla? La stessa persona che ha ammazzato la presunta madre o no? E come ha fatto? Al momento sono più le domande che le risposte. Dubbi che gli inquirenti continuano a porsi guardando le foto del corpicino ritrovato completamente nudo e nascosto in mezzo ai rovi. Un corpicino che «sembrava un bambolotto», come hanno raccontato i passanti che l’hanno trovato.

Villa Pamphili, chi è la donna trovata morta: i tatuaggi, le impronte, l'ipotesi delle origini dell'Est Europa

GLI ESAMI

Tra le poche certezze, in una infinità di domande, ci sono però i primi risultati dell’autopsia sul corpo della bimba secondo i quali sarebbe morta per soffocamento. E non solo. Perché su quella pelle candida ci sono molti segni che confermerebbero che la piccola sarebbe stata picchiata. Ma si tratta di colpi ricevuti solo poco prima di morire o la picchiavano già da tempo? Non passano inosservate nemmeno le ecchimosi sul gluteo, che potrebbero far pensare a una fortissima sculacciata. Forse qualcuno l’ha malmenata e strattonata per cercare di calmarla. Oppure proprio per ucciderla? Così come anche appare sospetta la macchia sulla nuca. Ma chi le abbia provocato tutto ciò ancora non è chiaro: il padre rimasto solo con lei dopo la morte della madre? Oppure, se si seguisse l’ipotesi che sua madre era una senzatetto che viveva a Villa Phampilj, potrebbero essere stati appunto gli altri frequentatori del parco? Magari trovandosi davanti a una bimba da sola e in preda alla disperazione hanno perso la pazienza e l’hanno uccisa. Magari potrebbero anche averlo fatto involontariamente e poi, presi dal panico, l’hanno gettata lontana dal corpo della madre. Altre domande sorgono osservando il fianco sinistro: è pieno di graffi, come se qualcuno l’abbia trascinata.

 

I SEGNI

Che sia stata trasportata tra i rovi della villa dove poi è stata gettata? O che si tratti di ferite che si è provocata da sola aggirandosi nell’area verde? Ipotesi, la seconda, poco probabile. Innanzitutto perché non è certo che fosse capace di gattonare e poi anche perché non sono state trovate ferite sulle ginocchia. Quindi, se non riusciva a spostarsi autonomamente, qualcuno di sicuro l’ha portata lì. E chi l’ha gettata tra i rovi lo ha fatto quasi certamente dopo che era morta perché nei suoi polmoni non sono state trovate tracce di terra. La piccola poi al momento del ritrovamento non è apparsa denutrita. Anzi. Quindi è quasi certo che qualcuno si sia preso cura di lei. Il padre? Un amico o un’amica della donna? C’è poi il dilemma dei vestiti. Perché era nuda? Che qualcuno l’abbia spogliata per non lasciare le sue impronte digitali? Oppure era solita aggirarsi nel parco così? Domande che si spera possano avere risposte dalle testimonianze che gli investigatori stanno ancora raccogliendo tra i tanti frequentatori della villa dove ieri la polizia è tornata ancora una volta per un nuovo sopralluogo. La speranza è risolvere una storia che più passa il tempo più sembra diventare complessa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA